Composizione del pranzo

La terminologia di un pasto in Italia varia secondo le zone e le abitudini; vediamo di codificare, per ragioni di chiarezza, questi termini per non incorrere in confusioni. Chiameremo dunque:
- prima colazione, il pasto del mattino;
- seconda colazione o più comunemente colazione, quello del mezzogiorno;
- merenda, quello del pomeriggio;
- cena, quello della sera.

Per pranzo si può indicare genericamente il pasto principale della giornata, o anche un pasto importante, sia a mezzogiorno che alla sera.
Il pasto in famiglia è del tutto libero nella composizione; l'importante è che venga variato il più possibile.
Se invece ci sono degli ospiti, bisogna seguire alcune regole fondamentali e considerare:
1 l'importanza del ricevimento
2 le possibilità del servizio
3 se si tratta di una colazione o di una cena
4 i gusti degli invitati
5 la composizione vera e propria di ogni pietanza

Il pranzo si può comporre di:
- antipasti, facoltativi e solo per la colazione;
- primo piatto, minestra asciutta a colazione, in brodo a cena;
- piatto di mezzo, facoltativo vol-au-vents ripieni caldi, soufflé, sformati o pesce;
- secondo piatto, di carne, pollame, ecc, con contorni;
- dessert, nell'ordine: formaggi (solo a colazione), dolce e frutta.
Il piatto di mezzo si può eliminare se il primo è una minestra sostanziosa.
Nel decidere la composizione del menù è molto importante che non vi sia uniformità nelle vivande. Se le portate di carne sono due, una deve essere di carne bianca (vitello, pollo, ecc) e una di carne rossa (manzo, cacciagione, ecc); se vi sono più salse, ciascuna deve essere di sapore completamente diverso dalle altre. Anche nei colori e nella presentazione delle vivande ci dovrà essere estro e varietà.